Dopo il crollo di una parte del soffitto di una delle gallerie della Domus Aurea, dopo il distacco di una porzione delle Mura Aureliane, dopo il crollo di un pezzo del Colosseo e dopo il più recente crollo di un intero edificio romano a Pompei, ecco che oggi si è consumato a Gela il crollo di un santuario risalente al XV secolo. Lo Stato, in crisi sotto ogni aspetto, ha già da tempo tagliato i fondi per i restauri. Ormai la Plutocrazia è in recesso, indi per cui invece di tagliare gli stipendi ai signori che siedono a Montecitorio (guai a toccare il magnamagna dei nostri politici!), si preferisce tagliare i fondi alla scuola, ai restauri, alla “cultura”. Evidentemente la cultura non fa parte degli interessi di Merdalia, se i nostri politici avessero solo un briciolo di materia cerebrale penserebbero a dimettersi! A ciò aggiungiamo la cattiva amministrazione dei vari enti locali, i “feudi minori”. Invece di assistere al crollo pietoso di Gloriosi Monumenti simbolo di una Civiltà passata, preferiremmo essere alfieri e testimoni di un crollo ben più formidabile: quello di questa lerciosa repubblica delle banane!
GELA (CALTANISSETTA) – E’ crollato a Gela (CL) l’antico portale architettonico, risalente al 1450, posto all’entrata della sacrestia del santuario di Maria SS. D’Alemanna, patrona della citta’, nel quartiere di Villaggio Aldisio. L’area antistante la struttura, da tempo pericolante, era stata gia’ transennata dai vigili del fuoco.
Il comitato di cittadini ”Pro-santuario”, che ne sollecitano il restauro da anni, parla di ”crollo annunciato” e di ”Gela come Pompei”, accusando di ”omissioni e insensibilita’ le varie amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida della citta”’.
mercoledì 29 giugno 2011
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