PRIMATO FASCISTA E' L'ORGANO UFFICIALE DEI FASCISTI RIVOLUZIONARI
“Fondiamo questo foglio con volontà di agire sulla storia italiana. Contro la filosofia regnante, che fermamente avverseremo, non ammettiamo che tutto sia “Storia”: storia non è quel che passa, è quel che dura […]. Ci basta che dieci abbiano inteso, e si siano dati la mano; che codesto fascicolo di trenta pagine sia stato prova di vita fra tanta inerzia d’uomini, affermazione chiara e dura fra tanta dubbiezza, falsità, fragilità di scrittori, e resti documento dell’epoca Fascista, principio anzi di quella rivoluzione intellettuale che noi compiremo.” Berto Ricci, da “l’Universale”, 3 gennaio 1931.

martedì 20 marzo 2012

E' stato pubblicato il nostro primo libro!

Acquistatelo per supportare le attività del giornale e della nostra Associazione Culturale. 

Carissimi lettori, siamo lieti di presentarvi la prima pubblicazione ufficiale di "Primato Fascista" e della sua Associazione "Cultura Fascista". Si tratta di una raccolta degli articoli e degli editoriali più significativi pubblicati tra il 2008 e il 2011 sul presente blog, frutto del generoso contributo di molti collaboratori ed ex redattori. 
E' possibile acquistare il nostro libro su lulu.com a questo indirizzo:


Si tratta indubbiamente di un primo passo molto importante volto ad affermare la nostra presenza culturale in maniera più incisiva e segna l'inizio di una serie di pubblicazioni (già programmate) che effettueremo sul piano editoriale.

Perchè acquistare una versione cartacea di articoli già pubblicati online?
Per due motivi: anzitutto per supportare l'Associazione e il nostro blog che useranno i proventi per le attività stabilite nello Statuto. In secundis, per diffondere in maniera ancora più capillare e consultare in maniera più immediata e semplice gli scritti della nostra "rivista virtuale". Inoltre, il libro è venduto al modico prezzo di € 6,99, cifra alla portata di chiunque. 

Confidiamo nel supporto di tutti i nostri lettori  

giovedì 8 marzo 2012

Stato etico


Da questo concetto dello Stato deriva la sua immanente eticità. Della quale vuole spogliarlo chi ? Chi ha interesse a osteggiarlo: l'opposizione che ne fa bersaglio ai suoi colpi, comincia naturalmente dal farne una res, scevra di valore, immeritevole perciò di qualsiasi rispetto. Ma chi nega l'eticità dello Stato, s'affretta ad apprestargli con la sinistra quel che gli ha strappato con la destra. Perché lo Stato di cui si disconosce il valore etico è.... quello degli altri. Al quale giova sostituirne un altro che, ben inteso e ben trattato, potrà esser sì rivestito del valore che la concezione morale e conferirgli facendone uno strumento delle sue finalità superiori. Senza avvertire che una cosa (strumento) non potrà mai acquisire alcun valore; e che perciò, su questa via, non c' è altra possibile via d'uscita che la teocrazia. La quale foggia o postula uno Stato, che coincidendo con la stessa divina volontà ricade nel concetto del contestato Stato etico.
Ma se la teocrazia non è parola vuota, non c' è ragione di adombrarsene. Perché nessun dubbio che il volere dello Stato è un volere divino, sia che s' intenda nella immediatezza della sua autorità, sia che più pienamente si assuma come l'attualità concreta del volere. C' è sempre Dio: il Dio del vecchio e del nuovo Testamento.
La ribellione morale che provoca lo Stato etico è la riconferma della sua eticità. Perché una forza amorale non potrebbe mai dar luogo ad apprezzamento etico. La ribellione nasce ogni volta che dello Stato si senta la forza, e non si riconosca il valore (positivo). Ma in questo caso gli si attribuisce bensì un valore, ancorché negativo; come al peccatore che si vuol ravveduto, pentito, redento; e si considera perciò capace di ciò.
La prova flagrante dell'eticità dello Stato è nella coscienza dell'uomo di Stato.
I luoghi comuni delle divergenze tra morale e politica rientrano nella casistica della dottrina morale.

(Giovanni Gentile, “Genesi e struttura della società”, Firenze, 2002, Le Lettere, pp. 67 – 68)

martedì 6 marzo 2012

Il Fascismo è una concezione religiosa


II Fascismo è religione
Signori, il fascismo è un partito, una dottrina politica. Ma il fascismo, - e questa è la sua forza, lo sappiano quelli che ancora non se ne sono capacitati; questo è il suo gran merito, e il segreto del prestigio che esercita su tutti gli animi che non sono vittima del chiacchierio maligno e interminabile di certi giornali - in tanto è un partito, una dottrina politica, in quanto prima di tutto è una concezione totale della vita. Non si può essere fascisti in politica e non fascisti, come ricordavo testè alla Sezione del fascio, in scuola, non fascisti nella propria famiglia, non fascisti nella propria officina. Come il cattolico, se è cattolico, investe del suo sentimento religioso tutta la propria vita, e, parli ed operi, o taccia e pensi e mediti nella propria coscienza, o accolga e nutra dei sentimenti, se veramente è cattolico, e ha senso religioso, si ricorderà sempre del più alto monito della sua mente, per operare e pensare e pregare e meditare e sentire da cattolico; così il fascista, vada in Parlamento, o se ne stia nel Fascio, scriva sui giornali o li legga, provveda alla sua vita privata o conversi con gli altri, guardi all'avvenire o ricordi il suo passato e il passato del suo popolo, deve sempre ricordarsi di essere fascista! Così si adempie quella che veramente si può dire la caratteristica del fascismo, di prendere sul serio la vita. La vita è fatica, è sforzo, è sacrificio, è duro lavoro; una vita in cui sappiamo bene che non c'è da divertirsi, non si ha il tempo di divertirsi. Innanzi a noi sta sempre un ideale da realizzare; un ideale che non ci dà tregua.
Non possiamo perder tempo. Anche dormendo, dobbiamo rispondere dei talenti che ci sono stati affidati. Dobbiamo farli fruttare, non per noi che non siamo niente, ma per il nostro paese, per la Patria, per questa Italia che ci riempie il cuore con le sue memorie e con le sue aspirazioni, con le sue gioie e con i suoi travagli, che ci rampogna per i secoli che i nostri padri perdettero, ma che ci riconforta con i recenti ricordi, quando lo sforzo italiano apparve un miracolo; quando l'Italia tutta si raccolse in un pensiero, in un sentimento, in un desiderio di sacrificio. E furono appunto i giovani, fu la giovine Italia del Profeta, che fu pronta, corse al sacrificio, e morì per la Patria. Morì per l'ideale per cui soltanto gli uómini possono vivere, per cui gli uomini possono sentire la serietà della vita. E pensando a questi ricordi recenti in cui si concentrano tutte le memorie della nostra stirpe, in cui e da cui prendono le mosse tutte le speranze del nostro avvenire, noi che abbiamo coscienza di italiani, coscienza fascista, noi sentiamo di non potere i nostri seicentomila morti non vederli sempre innanzi a noi, risorti ad ammonirci che la vita deve essere presa sul serio, che non c'è tempo da perdere, che l'Italia deve essere fatta grande come essi la videro nel loro ultimo sogno, come grande deve essere e sarà se anche noi per essa ci sacrificheremo, giorno per giorno, sempre. 

(Giovanni Gentile, Conferenza tenuta a Firenze, nel Salone dei Cinquecento, l’8 marzo 1925 e pubblicato nel volume “Che cosa è il fascismo”, Vallecchi, Firenze, 1925). 

venerdì 2 marzo 2012

Vignetta Satirica #1 - La storia de "ilCovo"

Cari lettori, crediamo che la satira sia il modo migliore per esplicare un dato evento cercando al contempo di non dare troppa importanza alla cosa e riderci su. Per cui vi deliziamo con questa simpatica vignetta satirica, facciamoci quattro risate e stendiamo definitivamente un velo pietoso a tutta la vicenda...




«Noi siamo i portatori di un nuovo tipo di civiltà» – Benito Mussolini

Art. 21. Costituzione Italiana:

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure (...).