giovedì 30 giugno 2011
LA FIAT RICATTA GLI OPERAI CON LA COMPLICITA’ DELLO STATO!
Ora:
12:11 AM
Giorni di grande agitazione allo stabilimento Mirafiori della FIAT, dove gli operai sotto ricatto del Marchionne hanno appena finito di votare un referendum che accentuerà il loro status di “merce lavoro” al servizio degli sfruttatori. Il ricatto di questo borghese prezzolato, di questo servo della famiglia Agnelli, è veramente scandaloso. Costui ha dichiarato che se a vincere nel referendum fossero i no, la Fiat farà i bagagli e trasferirà i suoi stabilimenti all’estero, fuori dall’Italia. Il Capo del Governo, Berlusconi, ha dato man forte dichiarando esplicitamente che in caso di vittoria del no «le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri Paesi». Lo Stato italiano, quindi, appoggia la famiglia Agnelli in tale ricatto, di cui le vittime sono solo i lavoratori usati e strumentalizzati a vantaggio di chi sta in alto. Ancora una volta Merdalia da la suprema prova della sua meschinità, della sua sporca ipocrisia, del suo servilismo verso le lobbie economiche che manovrano le sue scelte politiche, a danno della Comunità. I fascisti sono stufi degli Agnelli. Per decenni i loro profitti li hanno pagati i contribuenti italiani, dalla cassa integrazione quando la Fiat aveva i conti in rosso, ai contributi per le rottamazioni, agli incentivi per le fabbriche al Sud. Adesso minacciano di “andarsene all’estero” se le loro richieste non saranno accolte. Benissimo! La Fiat è libera di fare i bagagli e riparare in America, magari portandosi dietro il loro amichetto Berlusconi degno presidente anti-italiano, ma essi devono rendere conto al Popolo Italiano di parecchi miliardi di euro di cui sono debitori. Già da tempo fa, dalle colonne di questo giornale, avevamo denunciato la meschinità della FIAT, persino durante il Ventennio. Che cosa dice, tra l’altro, questo referendum cui gli operai hanno votato sotto ricatto? Tra le altre cose, i lavoratori non potranno più votare per i propri rappresentanti aziendali e i delegati sindacali saranno, invece, nominati dalla burocrazia sindacale esterna e saranno divisi in modo paritetico tra quei sindacati riconosciuti dall’azienda. In pratica i sindacati perderanno la loro autonomia e si trasformeranno in “surrogati” dell’azienda, non rappresenteranno più i lavoratori ma faranno gli interessi dei loro padroni borghesi. Questa sarebbe, dunque, la vostra democrazia cari italiani? Per sessant’anni c’hanno riempito la testa di frottole, raccontandoci che la “guerra di liberazione” è servita a portare la democrazia eliminando il Fascismo. Eppure fu il Fascismo che, con la socializzazione delle imprese, distrusse l’egoismo plutocratico rappresentato oggi dal signor Marchionne redistribuendo gli utili e il profitto a tutti gli operai e, con la nomina dei “fiduciari di fabbrica” diede ai lavoratori una forte rappresentanza sindacale e decisionale all’interno delle aziende. Tutte importanti conquiste sociali che i “liberatori” hanno pensato bene di abolire, dando nuovamente ai magnati della grande industria il controllo economico e politico su una nazione ormai divenuta colonia degli Stati Uniti. Cosa resta oggi agli operai? Resta la possibilità, fortunatamente non ancora tolta, di poter scrivere sui muri torinesi (come hanno fatto) frasi come «Non siamo noi a dover diventare cinesi, ma i lavoratori cinesi a diventare come noi». Vane speranze. La soluzione ancora una volta è il Sistema Fascista che, eliminando gli egoismi e gli interessi di classe, assicura la più vera e la più autentica GIUSTIZIA SOCIALE.
Pubblicato da
AquilaLatina
Etichette:
fiat
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure (...).
Nessun commento:
Posta un commento