Ed eccoci di nuovo a parlare delle fantastiche prodezze del “nostro” Presidente del Consiglio.
Il Premier, questa volta, è indagato per prostituzione minorile per aver avuto rapporti sessuali in cambio di denaro con la giovane marocchina Ruby, oltre all’accusa di concussione per aver esercitato pressioni sulla Questura di Milano col fine di far rilasciare l’innocente ragazza.Ovviamente, il nostro perseguitato politico preferito, insieme alla sua legione di avvocati non ha perso tempo per smentire.
Infatti, il Premier, a detta dei suoi avvocati, non era affatto intimo con la giovane marocchina – ha ragione, solo dei maliziosi e magari comunisti potrebbero pensare una cosa simile – loro erano solo compagni di merende; la notte tra il 27 e il 28 maggio Ruby era ad Arcore per il consueto pigiama party organizzato dal Cavaliere.
La frase “più siamo meglio stiamo” è adatta per quel “pigiama party” a cui oltre a Ruby, probabilmente, erano invitati anche il direttore del tg4 Emilio Fede, il pio Lele Mora e il consigliere regionale Nicole Minetti che avevano favorito la disinteressata amicizia tra il Presidente del Consiglio e la costumata fanciulla.
Eppure, quell’uomo probo che crede tanto nell’amicizia dovrà apparire il tribunale il 21 e il 22/23 per l’interrogatorio, ma non c’è da temere non sarà solo a fargli compagnia ci saranno i suoi simpatici amici.
Una volta appresa la notizia i giornali stranieri non hanno perso tempo.
Nell’edizione europea del Wall Street Journal appare il titolo <<Berlusconi indagato per un caso di prostituzione».
Alltre sono le reazioni dai giornali inglesi, i quali si soffermano sulle indagine della procura milanese.Il Telegraph fa notare che la notizia giunge «il giorno dopo che la Corte costituzionale italiano ha parzialmente respinto una legge che forniva al premier l’immunità da tre processi in corso nei suoi confronti per corruzione e frode»
Anche in Francia, Germania e Spagna la notizia rimbalza sui maggiori siti d’informazione nazionali.
Intanto a casa nostra il Pdl si schiera apertamente dalla parte del capo di partito.
<<Dinanzi al consueto e logoro copione, fatto di fughe di notizie e di accuse inverosimili – si legge in un comunicato il portavoce del partito,Daniele Capezzone- i cittadini possono ancora una volta scegliere se indignarsi o sbadigliare. Sono certo che una sempre più vasta maggioranza di italiani abbia ben compreso cosa sia in gioco e si stringerà a sostegno del presidente del Consiglio>>
Ben altre sono le reazioni dall’opposizione, l’ex pm e leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro il quale dice «Diamo atto alla Procura di Milano che ha aspettato la sentenza della Consulta proprio per non creare alcuna influenza, neanche nell’opinione pubblica. Poi, se permettete, non è colpa della Procura di Milano se deve accertare i fatti rispetto ad un fatto grave: il presidente del Consiglio nel ruolo e nella funzione che svolge telefona al Questore di Milano per dire che una minorenne è la nipote di Mubarak quando non è vero; e tutto ciò per coprire comportamenti non legittimi da lui commessi in precedenza».
Benvenuti in Itaglia dove è normale che le più alte cariche dello Stato abbiano giri di prostituzione.
Camerata Valerio
Nessun commento:
Posta un commento