“Fondiamo questo foglio con volontà di agire sulla storia italiana. Contro la filosofia regnante, che fermamente avverseremo, non ammettiamo che tutto sia “Storia”: storia non è quel che passa, è quel che dura […]. Ci basta che dieci abbiano inteso, e si siano dati la mano; che codesto fascicolo di trenta pagine sia stato prova di vita fra tanta inerzia d’uomini, affermazione chiara e dura fra tanta dubbiezza, falsità, fragilità di scrittori, e resti documento dell’epoca Fascista, principio anzi di quella rivoluzione intellettuale che noi compiremo.” Berto Ricci, da “l’Universale”, 3 gennaio 1931.
La pena di morte non può essere uno strumento di repressione in mano al potere,ma l'estrema espressione di punizione di un potere forte e non prepotente....LA VERGA PER CORREGGERE;LA SCURE PER PUNIRE...sicuramente farebbe versare meno sangue di quanto purtroppo ne fa versare un sistema corrotto e compiacente. Vedi srvitori dello stato caduti per difendere proprio il potere che ha permesso il loro sacrificio...diciamo solo così..., ma soprattutto mai punito i colpevoli Io personalmete fossi stato parente di Borsellino,Falcone o di uno qualsiasi degli uomini delle scorte ecc. avrei visto volentieri morire gli assassini del mio caro,ma anche come cittadino vorrei vedere pagare con pari moneta tali reati.Saluti EMILIO PAOLETTI.
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