PRIMATO FASCISTA E' L'ORGANO UFFICIALE DEI FASCISTI RIVOLUZIONARI
“Fondiamo questo foglio con volontà di agire sulla storia italiana. Contro la filosofia regnante, che fermamente avverseremo, non ammettiamo che tutto sia “Storia”: storia non è quel che passa, è quel che dura […]. Ci basta che dieci abbiano inteso, e si siano dati la mano; che codesto fascicolo di trenta pagine sia stato prova di vita fra tanta inerzia d’uomini, affermazione chiara e dura fra tanta dubbiezza, falsità, fragilità di scrittori, e resti documento dell’epoca Fascista, principio anzi di quella rivoluzione intellettuale che noi compiremo.” Berto Ricci, da “l’Universale”, 3 gennaio 1931.

giovedì 21 luglio 2011

Motti, inni, estetica e decadenza.

Dall' abusato "boia chi molla" (non prettamente fascista in quanto nato durante la Grande Guerra) al vituperato "Credere, Obbedire, Combattere" della scuola di Mistica Fascista.

Il malcostume neofascista prosegue pressoché imperterrito la sua ingrata condotta nei confronti del Fascismo, riducendolo a slogan da stadio e saluti romani tra "kameraten".

Parole al vento, come "libro e moschetto: fascista perfetto" pronunciato da chi libri non ne ha mai letti e tanto meno sa cosa sia un fucile.

Ragazzini? No. Persone adulte e teoricamente mature.

Per essere fascisti dunque, non solo tutto ciò è sufficiente, ma addirittura fondamentale.
Su questo punto sono d'accordo loro, sono d'accordo gli antifascisti, è d'accordo la "repubblica".
Dovrebbe far quanto meno pensare circa il funzionamento di questo anche troppo ben oliato meccanismo di ghettizzazione politica nei nostri confronti.

Tutto è decontestualizzato e svuotato della propria essenza, della propria anima.
Motti, inni e gesti che avevano un valore ed un significato e facevano parte dello stesso disegno sono ora diletto di chi il Fascismo né lo conosce né lo applica nel proprio quotidiano.

I negozi sempre pieni di Predappio, che offrono alla confusa clientela non solo busti ma anche manganelli firmati, mazze, magliette, spillette con svastiche e celtiche, bandiere di dubbia pertinenza col fascismo, bottiglie di vino e gingilli vari, sono il fenomeno più triste e senza dubbio più deleterio.
Non possiamo dimenticare la gelateria del luogo che offre ai visitatori i gelati al gusto "Duce" e "anni Venti", golose specialità per imbecilli lobotomizzati vogliosi di sperperare denaro.

Come se ciò non bastasse, si aggiungono i "flash mob" in camicia nera in pieno stile Marcia su Roma e perfino le urla "Duce! Duce!", con tanto di saluti romani, rivolte a Berlusconi.

Tutto questo rende certamente ridicolo e vuoto il Fascismo agli occhi di tutti, quindi più lontano il giorno in cui il Fascismo risorgerà politicamente.
Impegniamoci tutti ad eliminare questo fenomeno, provocato dalla miriade di parassiti che ci divora dall' interno, perchè dall' esterno ha fallito.

Può forse rincuorare il fatto che il problema non è solo nostro.
Anche per i residui "compagni" comunisti, con magliette di Che Guevara in ogni bancarella e dirigenti totalmente svenduti al capitalismo sono tempi difficili.
Noi e loro rappresentiamo il successo della repubblica italiana, nata più dalle cosiddette nazioni plutocratiche e colonialiste che da una resistenza di massa, che fenomeno di massa non è mai stato.



2 commenti:

«Noi siamo i portatori di un nuovo tipo di civiltà» – Benito Mussolini

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