PRIMATO FASCISTA E' L'ORGANO UFFICIALE DEI FASCISTI RIVOLUZIONARI
“Fondiamo questo foglio con volontà di agire sulla storia italiana. Contro la filosofia regnante, che fermamente avverseremo, non ammettiamo che tutto sia “Storia”: storia non è quel che passa, è quel che dura […]. Ci basta che dieci abbiano inteso, e si siano dati la mano; che codesto fascicolo di trenta pagine sia stato prova di vita fra tanta inerzia d’uomini, affermazione chiara e dura fra tanta dubbiezza, falsità, fragilità di scrittori, e resti documento dell’epoca Fascista, principio anzi di quella rivoluzione intellettuale che noi compiremo.” Berto Ricci, da “l’Universale”, 3 gennaio 1931.

venerdì 27 gennaio 2012

Il "movimento dei forconi" è un prodotto del liberalismo

Ormai da qualche giorno l'Italia è quasi interamente bloccata da quella che è stata chiamata la "protesta dei forconi",che ormai conosciamo tutti bene.Vari presidi bloccano ancora le principali vie di comunicazione,impedendo al paese la libera circolazione delle merci,mentre è ancora in atto lo sciopero di tassisti,pescatori e avvocati. Prossimamente,inoltre,vedremo incrociare le braccia di notai e benzinai,questi ultimi per un periodo di dieci giorni. Le reazioni sono state varie,ma in molti hanno visto in questo fenomeno una protesta di popolo,addirittura alcuni,non pochi a dirla tutta,hanno gridato alla Rivoluzione e al cambiamento radicale,alla ribellione sacrosanta di un paese ormai in ginocchio e ridotto all'esasperazione da decenni di politiche sbagliate e classi dirigenti parassitarie.
Quella che sembra a tutti gli effetti una rivolta popolare però,in realtà si rivela essere null'altro che un prodotto del regime liberal "democratico" a cui siamo soggetti ormai da più di settant'anni,che appunto mette bene in luce quale sia il livello di atomizzazione e di individualismo in cui è sprofondata la nostra società. Questa protesta, non è una protesta nata da una crisi di valori,ne culturale ne sociale,ma è figlia di una crisi economica che,al suo picco massimo,ha fatto "sbottare" la pancia degli italiani,i quali reclamano nient'altro che una più equa politica fiscale e miglior condizioni di vita e di lavoro. Vogliono essere amministrati bene,non ammistrarsi da se. Lo si capisce anche dalle parole del leader del movimento dei Forconi, Martino Morsello :

<<L’unica soluzione attuabile in questo momento è quella di mandare a casa l’attuale classe politica, snellire le istituzioni, abbassare i costi di produzione e porre un tetto ai mega stipendi dei burocrati che hanno affamato il popolo siciliano e non solo, creando un sistema perverso e senza via d’uscita.>>
(http://www.lindipendenza.com/martino-morsello/)

Non è dunque una protesta volta a mettere in dubbio un intero sistema sbagliato e le sue contraddizioni,ma è una protesta che,nata da esigenze materiali,cesserà di esistere non appena queste verranno soddisfatte,sempre se verranno soddisfatte,proprio com'è già successo per il movimento degli "Indignati",che ha già smesso di far parlare di se. 
Nessun camionista ha lamentato di vivere in una falsa democrazia. Nessun pescatore ha accusato le demoplutocrazie occidentali del disastro a cui ci hanno portato. Nessun tassista ha a cuore le sorti del proprio paese,mentre blocca i "crumiri" forandogli le gomme. Anche chi ha visto nel movimento una reazione al governo illegittimo di Monti e dei banchieri si sbaglia,almeno in parte. La protesta è nata si a causa del governo Monti,ma solo perchè è il primo governo che si decide a "mettere le mani in tasca" agli italiani per sottostare e rispettare la pressione dei mercati e dell' Europa,essendo un governo di tecnici che non ha voti da perdere.Così,quando sono stati toccati i soliti pensionati e dipendenti pubblici nessuna voce alzata,sono abituati,mentre non appena il governo è andato a toccare gli interessi delle categorie da sempre privilegiate,come notai, farmacisti e tassisti,il caos totale e un paese bloccato. E' il liberalismo nella sua manifestazione più evidente quello che vediamo in questi giorni,l'Italia bloccata da una miriade di interessi particolari che non riescono a incontrarsi,che non riescono nemmeno a coesistere. E' il Parlamento trasportato nella piazza,non la piazza che minaccia di trasportarsi in Parlamento. Ed è proprio ora che c'è da stringere la corda,c'è da sacrificare il proprio per il bene comune,che appaiono chiare le contraddizioni di un sistema fallito già in partenza,che non può portare ad altro che a crisi cicliche e conflitti.E' nei momenti di crisi come queste che i sistemi falliscono e le falle diventano più evidenti,ed è proprio nel pieno di questa crisi che il nostro sistema comincia a cedere,non riuscendo più a tenere unito un corpo sociale tendente,appunto,all'atomizzazione e alla divergenza fra interessi diversi e che ora reclama libertà da uno Stato avvertito sempre più come un' entità "esterna" e oppressiva. Basta pensare alla Sicilia,dove si è sentito gridare più volte alla secessione e all'indipendenza isolana e si sono visti gli studenti bruciare il tricolore. I forconi ricordano tanto la Vandea,altro che rivoluzione! Il movimento mette bene in evidenza qual'è il problema, non la soluzione!



Alessio Valente

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