Buona sera.
Seguo il vostro blog da oltre un anno, e non posso che professarvi la più viva ammirazione. Mi ha fatto molto piacere constatare come in Italia ci siano ancora delle menti capaci di pensare e di analizzare la Storia in base alle fonti, non in base alle vulgatae. Tuttavia non è per vezzeggiarvi che vi ho scritto. Come di certo saprete l'Italia sta ora attraversando una fase di profonda crisi, di portata ben più vasta di quanto i media e i politicanti siano capaci di vedere, una crisi che rende indispensabile un ripensamento tale da coinvolgere e sconvolgere i fondamenti stessi del sistema liberista/liberale. Un ripensamento filosofico, che richiede libertà di pensiero e vaste conoscenze storiche. Un ripensamento rivoluzionario, capace di sostituire alle macerie di un sistema in agonia qualcosa di nuovo, qualcosa di nostro. Gli attuali partiti sono ormai storia vecchia, destra e sinistra categorie superate dalla Storia, motivo per cui ritengo sia necessario dare vita a una forza politica nuova, autenticamente popolare e giovane, libera dalle ragnatele e dai pregiudizi del XX secolo. Dobbiamo rendercene conto: i nostri rappresentanti non rappresentano più l'Italia e non rappresentano più noi giovani (spero di potermi ancora definire tale, dall'alto dei miei 23 anni). La mia idea sarebbe questa: mettere in contatto tutte le forze euroscettiche e patriottiche d'Italia al fine di redarre un manifesto, un elenco condiviso di critiche e progetti, un piano d'azione per impedire la morte della Patria - unita, indipendente, ma soprattutto sovrana - prima che l'Unione Europea renda irreversibile l'annessione. Dovremmo poi coordinarci con l'estero, fino a dare vita non a un movimento, non a un partito, non a una conventicola di buffoni à la Indignati, bensì a una rivoluzione prima di tutto culturale, paragonabile solo al Romanticismo o alla Rivoluzione Fascista. Non possiamo quindi prescindere dagli intellettuali, dagli economisti, dai filosofi, dagli storici, dagli scienziati, dai giornalisti, dai giuristi, dagli artisti. Sicuramente le idee messe a confronto non potrebbero che essere eterogenee e contrastanti, ma voglio ostinarmi a credere che la cultura e la Ragione ci mettano nelle condizioni di discutere senza fanatismi e inutili preclusioni. Vi ringrazio per l'attenzione e la pazienza. Come voi amo visceralmente la Patria, e proprio non sopporto di vedermela abbattere davanti agli occhi senza muovere un dito. Distinti saluti In fede Stefania Genero
Risposta della Redazione:
Buonasera Stefania, anzitutto i più vivi ringraziamenti per la sua fedeltà nel seguirci, per gli apprezzamenti verso il nostro lavoro ed infine per l'autentica genuinità che traspare dalla sua proposta, volta a trovare una "via d'uscita" in mezzo al marasma politico, sociale ed economico in cui stiamo precipitando ("stiamo" perché la barca sta ancora affondando, lentamente ed inesorabilmente). Fa bene a scrivere che la crisi scuote e sconvolge le fondamenta del sistema liberal-liberista proprio perché il sistema stesso è la causa della crisi ed occorre quindi un totale ripensamento rivoluzionario che risvegli le coscienze assopite e sappia proporsi quale vincente alternativa al disastro plutocratico. Quando lei scrive che "ritengo sia necessario dare vita a una forza politica nuova, autenticamente popolare e giovane, libera dalle ragnatele e dai pregiudizi del XX secolo", le possiamo rispondere che noi ravvisiamo l'esistenza di questa forza ideale nel Fascismo e stiamo lavorando affinché da "forza ideale" diventi e si trasformi anche in "forza materiale", ossia numericamente forte, moralmente disciplinato e con saldi propositi rivoluzionari perfettamente in grado di poter attecchire le masse. L'idea di poter prescindere o trascendere il Fascismo per realizzare una unione trasversale di diverse forze politiche e "rivoluzionarie" ha già dimostrato in passato la sua debolezza, il suo fallimento e l'impossibilità di realizzarsi. Le basta dare uno sguardo all'area d'estrema destra per vedere un miscuglio eterogeneo di posizioni che non sono riuscite a creare un'unione nemmeno dinanzi alla minaccia di uno sbarramento elettorale che li escludesse dalla vita politica. Gli ultimi due tentativi fatti per "mettere in contatto tutte le forze euroscettiche e patriottiche d'Italia al fine di redarre un manifesto" sono stati in ordine cronologico la "Confederatio" promossa dai "socialisti nazionali" e "uniti per l'Italia" dell'antifascista Mariantoni. Inutili e patetici tentativi di amalgamare posizioni che non si possono conciliare. Noi crediamo, invece, nell'esatto contrario: bisogna abbracciare unicamente, oserei dire in maniera totalitaria, un progetto politico condiviso che deve stare alla base del futuro movimento di riscossa rivoluzionaria: questo progetto è la Dottrina Fascista e questo movimento non può per noi che essere il Fascismo. Questo perché è la Fede, è solo la Fede intransigente in un'Idea che determina quei cambiamenti di portata storica! Così ogni filosofia, così ogni rivoluzione si è battuta con intransigenza e con fede verso un unico obiettivo. Gli illumisti saldi e determinati a combattere con la ragione e coi "lumi" i secoli dell'oscurantismo, i giacobini saldi e determinati a portare a compimento la rivoluzione francese, gli stessi fascisti che pur alleandosi con futuristi, nazionalisti e sindacalisti non "mischiarono" mai le diverse concezioni e puntarono sempre a realizzare quelli che erano i fini ultimi della loro rivoluzione. Quindi per noi l'obiettivo primario resta, sopra ogni altra cosa, la creazione di un movimento politico autenticamente fascista. Successivamente non escludiamo che questo movimento non possa trovare alleati ed innalzare "fronti comuni" con uomini probi e sinceri che, a prescindere dalle loro personali convinzioni ideologiche e politiche, vogliano lavorare e lottare per creare questo nuovo "Risorgimento" della Patria. La Rivoluzione, inoltre, non rimarrà confinata nel limbo di un movimento, di un partito o di una setta, ma per sua vocazione imperiale varcherà i confini della Nazione per conquistare le menti e i cuori di tutti i popoli, che solo all'insegna del Littorio potranno trovare Pace e Giustizia. Anche noi amiamo la Patria, in camicia nera però, senza la quale non esiste più "patria" ma un agglomerato insignificante di individui mossi dai più bassi istinti primordiali. Spero che questa risposta sia per lei, carissima Stefania, occasione di attente e meditate riflessioni.
Cordiali Saluti
AquilaLatina
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