PRIMATO FASCISTA E' L'ORGANO UFFICIALE DEI FASCISTI RIVOLUZIONARI
“Fondiamo questo foglio con volontà di agire sulla storia italiana. Contro la filosofia regnante, che fermamente avverseremo, non ammettiamo che tutto sia “Storia”: storia non è quel che passa, è quel che dura […]. Ci basta che dieci abbiano inteso, e si siano dati la mano; che codesto fascicolo di trenta pagine sia stato prova di vita fra tanta inerzia d’uomini, affermazione chiara e dura fra tanta dubbiezza, falsità, fragilità di scrittori, e resti documento dell’epoca Fascista, principio anzi di quella rivoluzione intellettuale che noi compiremo.” Berto Ricci, da “l’Universale”, 3 gennaio 1931.

sabato 14 gennaio 2012

2012: crollo del sistema capitalistico?

Carissimi lettori, dopo quasi un mese di silenzio dovuto al torpore festivo e a diversi altri avvenimenti che hanno toccato direttamente o indirettamente questo blog, apriamo le attività del nuovo anno con questo interrogativo: il 2012 segnerà, finalmente, il crollo del sistema capitalistico? E' una domanda legittima, da valutare alla luce degli ultimi accadimenti che hanno scosso nelle fondamenta l'Europa e il mondo. Una domanda, sicuramente, di non facile risposta per noi che non siamo soliti improvvisarci profeti, come pare sia diventato abituale costume. Per cercare di comprendere la natura e gli sbocchi futuri di questa crisi occorre fare, quantomeno, una sintesi degli eventi più significativi intercorsi nell'ultimo anno.

Lo scorso anno ha visto l'acuirsi del debito pubblico italiano e della crisi economica iniziata nel 2008, tantochè i poteri forti hanno tolto il mandato dell'esecutivo a Berlusconi, ormai divenuto impopolare, affidandolo ad un uomo di fiducia: Mario Monti, nominato senatore a vita pochi giorni prima della sua investitura ufficiale. A lui è stato affidato il compito di smantellare le pensioni, tassare i ceti deboli e colpire i risparmi degli italiani. Tutto questo è stato sintetizzato col nome di "manovra", suggellata dall'ipocrita dichiarazione del presidente Napolitano che nella seduta alla Camera del 16 dicembre ha dichiarato: "Tutti devono fare i sacrifici, anche i ceti meno abbienti", laddove "anche" è un eufemismo che cela il "solo". I dettagli della manovra sono elencati qui per cui non vale la pena di soffermarsi. Mentre le borse continuano la loro ciclica oscillazione di rialzo/ribasso, stamane la Standard & Poor's ha declassato l'Italia e la Spagna quali paesi più vulnerabili, che presentano il rischio di un immediato peggioramento della situazione economica. Stando a quanto dichiarato da Moritz Kraemer, managing director di S&P, Il rifinanziamento di Spagna e Italia è ''oltre la portata del fondo Efsf anche se in condizioni normali''; il debito dei due Paesi sarebbe gestibile "sono in aumento i rischi sulla scia della crisi dei debiti sovrani ed ulteriori declassamenti sono possibili". Egli inoltre ha avvertito che ''c'e' un considerevole rischio di un ulteriore peggioramento di bilancio nonostante i piani varati dai Paesi'' per fronteggiare la crisi. La politica italiana è cambiata ''in modo marcato sotto il nuovo Governo'', ma ''i progressi italiani non sono sufficienti a superare i venti contrari' (fonte). Peccato che la Standard & Poor's fa solo gli interessi della Fed e del Governo degli Stati Uniti. Proteggono il petroldollaro dal petrol-euro e dal petrol-renminbi. Il gioco si è fatto pesante e anche scoperto. Se la sopravvivenza della UE deve dipendere da tre funzionari di Washington prestati alla finanza siamo alle comiche finali.


Per quanto riguarda il piano internazionale non sembrano esserci particolari novità, i giochi di potere dell'imperialismo plutocratico statunitense non vengono messi in discussione da nessuno. Ormai è chiaro che di fronte all'incalzare della crisi e della necessità di mettere le mani su nuove fonti di petrolio gli americani si apprestano ad invadere l'Iran. Sicuramente Washington ha già predisposto i particolari dell'invasione, il pretesto non manca: gli iraniani stanno lavorando per ottenere l'energia nucleare, ma le armi atomiche sono un'esclusiva prerogativa delle "democrazie". Pochissimi giorni fa lo scienziato nucleare iraniano Mostafa Ahamadi-Roshan è stato ucciso con un ordigno collegato alla sua auto (fonte). Non è il primo. La caccia agli scienziati nucleari iraniani è aperta sin dal 2007, quando furono colpiti altri due scienziati. Dietro questi "agguati" ci stanno sicuramente i servizi segreti americani che hanno tutto l'interesse nel boicottare la politica nucleare iraniana. Il silenzio dei media è più che imbarazzante, è una manifestazione di colpevolezza. Dopo l'Afghanistan, l'Iraq e la Libia adesso è l'Iran nel mirino della plutocrazia statunitense. Come reagirà Teheran all'accerchiamento? 


In Europa, invece, pare siano la Francia e la Germania a dettare le decisioni, con l'Italia relegata ad un ruolo passivo, come dimostrano i diversi vertici che si sono susseguiti. L'umiliazione a cui è soggetto questo stato fantoccio e questa repubblichetta vergognosa non hanno pari nella storia. Ciò dimostra che non era esclusivamente l'Italia berlusconiana quella irrisa dai nostri cari "vicini", ma è l'Italia di sempre, l'Italia della democrazia. E' da almeno settant'anni che l'Italia ha perduto rispetto, sovranità e considerazione in Europa e nel mondo. Solo l'Italia Fascista fu in grado di proiettare la nostra Nazione verso i suoi sublimi destini imperiali. Ma gli italiani come reagiscono a questo stato di cose? Stanno acquisendo quella superiore coscienza preludio di un cambiamento? 


Secondo gli ultimi sondaggi pare che qualcosa nell'animo del popolo italiano stia cambiando. Questi sondaggi sono davvero interessanti e li segnaliamo nella loro interezza perché tutti li possano leggere:


http://demos.it/rapporto.php
http://www.repubblica.it/politica/2012/01/09/news/italia_istituzioni-27785604/


Dal 14° rapporto Demos-Repubblica emerge la sfiducia degli italiani verso le istituzioni politiche e sociali, verso le banche, verso l'unione europea e verso il parlamento ed i partiti politici. Secondo il rapporto... "Il sistema politico e quello economico appaiono, dunque, privi di riferimenti credibili fra i cittadini. Perfino le istituzioni di garanzia mostrano segni di debolezza". Dal rapporto viene delineato che a fronte di una maggior sfiducia verso la partitocrazia gli italiani sentono sempre più il bisogno e la necessità dello Stato. Bisogna chiedersi se occorreva che passassero 70 anni perchè gli italiani prendessero coscienza di una necessità improrogabile come la presenza e l'esistenza di uno Stato, con la S maiuscola (quindi, non Merdalia). Tuttavia siamo ancora lontani da una reale presa di coscienza da parte del popolo italiano, che rimane pur sempre una massa amorfa di pecore che crede ancora nel presidente della repubblica e nella costituzione. E con ciò non resta che ritornare al quesito con cui siamo partiti: nel 2012 assisteremo o no al crollo del sistema capitalistico? Tutto dipende da come "evolverà" la crisi. Per quanto ci riguarda, si prospettano due differenti scenari: o la crisi sboccherà nella miseria oppure sarà rintuzzata ancora una volta dalla plutocrazia, salvo poi ripetersi a cicli continui e indefiniti. Nel primo caso si potrebbe assistere allo sgretolamento dell'Unione Europea, che si regge solo su una coatta unità economica e monetaria. Tale sgretolamento aprirà nuovissimi scenari: l'orientamento generale si sposterà nuovamente sulla necessità del rafforzamento degli stati nazionali e della loro sovranità. Intanto la miseria che ne potrebbe derivare determinerà rivolte e tumulti ovunque, come accaduto negli altri paesi. Il sistema demoplutocratico entrerà in crisi, le istituzioni non saranno più in grado di assicurare i normali svolgimenti pubblici e le idee della democrazia totalitaria propugnate dal Fascismo potrebbero attecchire e trovare terreno ferile, in quanto portatrici di un nuovo ordine fondato sulla giustizia, la stabilità e l'ordine. Nel secondo caso, invece, il sistema uscirà da questa crisi maggiormente rafforzato fino alla prossima futura crisi.  


Comunque si svolgano gli eventi noi fascisti continueremo a lavorare alacremente per l'affermazione delle nostre idee, le uniche portatrici di autentica giustizia politica, economica e sociale. La parola d'ordine per l'anno 2012 è questa: Impegnarsi con ogni mezzo e al prezzo di qualsiasi sacrificio per tenerci pronti ad ogni eventualità!

7 commenti:

  1. Analisi ineccepibile. Realisticamente temo che lo scenario che ci attende sia il secondo. Diciamo che se lo scenario fosse il primo, in quanto caratterizzato da un ulteriore impoverimento apparirebbe in principio più tragico, ma almeno recherebbe in se' il germe della rinascita. Il secondo, che credo il più probabile, darebbe un senso di conservatoria tutela, ma sarebbe più dannoso per il reiterarsi delle crisi. L'italietta festeggerebbe ritenendosi tutelata, e senza naturalmente accorgersi di essere solo l'agnello sacrificale sull'altare del capitale. La terza via, quella cui noi tutti aneliamo, e' quella rivoluzionaria. Ci sarà da attendere, ma mi piace sperare in lei.
    Stefano

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  2. Ottimo articolo. Purtroppo anche io temo che lo scenario piu' probabile sara' il secondo...Ma come giustamente avete ricordato, la terza via esiste e noi Fascisti continueremo a lavorare pazientemente e sempre piu' attivamente, pronti ad ogni eventualita'.

    Sabrina

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  3. Anch' io purtroppo temo che il secondo scenario sarà quello più probabile; del resto la corda la possono tirare fino ad un certo punto, non possono spezzarla.
    Stefano

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  4. Abbiamo umanamente vita breve,ma il capitalismo occidentale,Quello a cui l'articolo fa rifrerimento,non dura che da poco più di cento anni.Probabilmente al mondo esiste un ultracentenario che ha vissuto tutto il fenomeno.Non finirà il capitalismo,nel senso assoluto del termine,ma il potere economico sta passando di mano... la nostra crescita rimane sotto il punto percentuale mentre in altre realtà economiche è di poco inferiore al 10%...facendo "due+due"la questione non è se finirà,ma solamente quando.Riuscire a crare uno stato capace di assorbire "cavalcare"questa inevitabile prospettiva sarà la sfida dei prossimi anni.Semplificando, amio avviso sarà necessaria una unifformazione che tenda a connotare l'appartenenza alla nostra nazione società che non potrà che essere multirazziale, ma con condizioni rigide nel punire chi trasgredisce,necessariamente selettiva in cui il timore della pena deve essere una certezza temibile "dura lex sede lex" Tutto questo è perfettamente rappresentato dal fascio littorio LA VERGA E LA SCURE,non solo fascista, ma di millenaria memoria "CITTADINO ROMANO" indipendentemente dalla povincia di provenienza...trasformare quello che si prospetta come una catastrofe in opportunità,anche se i costi in termini di sacrifici non potranno che essere molti anche solo il ridimensionamento del nostro stile di vita: Con quello che spende un singolo da noi,nei paesi emergenti campa una famiglia che da loro vive bene.....altre possibilità,idee?

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  5. Ciao Neroemilio, secondo me la sfida dei prossimi anni, non sara' tanto la creazione di uno Stato capace, ma di cittadini consapevoli e soprattutto partecipi.Non e' un dato scontato il fallimento della nostra economia.Chi dirige i giochi sa' bene come gestire queste crisi, ed alla fine dei conti,ad uscirne sempre piu' poveri economicamente e moralmente siamo noi.Ma concordo con te, i sacrifici saranno molti,e non solo materiali.
    Sabrina

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  6. Quintius Cincinnatus18 gennaio 2012 alle ore 18:03

    Penso che il sondaggio di cui si è sopra parlato, circa la scarsa fiducia che gli Italiani attribuiscono a parlamento, governo e UE, non sia un sintomo di cambiamento, perché potremmo parlare di cambiamento solo quando la maggior parte di noi prenderà coscienza del fatto che il problema non è a valle, ma a monte; che Monti (mi si perdoni il gioco di parole) sta facendo esattamente ciò che va fatto, perché il sistema lo permette, perché è così che funziona: i nobili e notabili di ieri sono gli speculatori e i rappresentanti della finanza oggi, coloro che traggono profitto non più solo da capitale cui è applicato in modo direi "schiavista" il lavoro di altri uomini, ma dal nulla, quel gigantesco nulla che è la finanza. Un nulla che mette in crisi intere regioni mondiali, popoli ed economie. Se gli Italiani capissero questo, probabilmente sarebbero in grado di costruire sul serio una nuova Italia; e soprattutto credo che, in nome di un'economia da subordinare alla politica sempre e di un liberismo da abolire, perché schiavitù di popoli, potrebbero seriamente iniziare a riscoprire, senza incorrere in censure di regime repubblichino come quello attuale (l'unica repubblica che riconosco è quella Sociale), l'unica idea che avrebbe potuto concretamente forgiare l'italiano, mettendo il dovere, il lavoro e l'altro al primo posto invece dell'I phone o della vacanza in montagna da fare ad ogni costo, cioè quella Fascista. Viva l'Italia!

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  7. Ciao Sabrina,con stato mi riferivo all'insieme di popolo e istituzioni.Oggi Stato è un qualcosa purtroppo scisso da noi popolo,non perchè necessariamente le due cose devono essere della stessa entità,ma almeno che seppur con "quantiutà"diverse si muovono con lo stesso rapporto d cambio. Cioè:prsidente,senatori,deputati.ecc.che stiano meglio del "popolo" è ammissibile,d'altronde un dirigente starà sempre meglio di un suo impiegato o operaio che sia,ma quando si delinea la necessità di un sacrificio,e due buchi di cinghia sono la "dose" che siano per tutti.Da punti di partenza legittimamente diversi deve corrispondere uno stesso rapporto di adeguamento ad una nuova condizione, migliorativa o peggiorativa che sia.Non darà garanzia nè immediata nè sicura,ma un sistema in cui c'è un capace capo che da giuste direttive ed un popolo pronto a seguirlo perche se ne è guadagnato la stima e la fiducia,è la meglio condizione per creare veramente qualcosa di concreto. Di eterno d'altronde non esiste niente di umano.In Piazzale Loreto attaccato per i piedi oltre al Duce c'era anche il primo segretario del partito comunista italiano...me ne sfugge il nome,fucilato insieme agli ultimiuomini veri,gridando W il socialismo.Qualcosa avrà pur significato,no? Per me si,ma fa parte della serie di anelli mancanti di cui purtroppo la nostra storia recente ne è mancante,non tantissimi,ma tali da cambiare completamente il senso di quegli anni, ma epurtroppo dei nostri.Falsità,faziosità hanno caratterizzato gli ultimi 70 anni...d'altronde la storia la scrive chi vince,ma scrive anche come ha vinto ed è un danno ancor peggiore.sono Stato 2 volte a Predappio,mai per ricorrenze fasciste,non mi interessano più di tanto,ma in me ha sempre prevalso un grande senso di commozione e sempre mi gira in testa che se iol fascismo,non avesse trovato Hitler sulla propria strada,oggi l'Italia sarebbe sicuramente migliore e in meglio condizioni.....

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